Scendo alla Prossima, Lima, 3a puntata

Se amate i racconti di viaggio, i luoghi avventurosi, le storie sorprendenti e le esperienze fuori dall’ordinario sul Sudamerica, allora… 🌎❗️ QUESTO PODCAST NON FA PER VOI! 😜

La terza puntata di “Scendo alla prossima” è dedicata a Lima, la città che mette alla prova i viaggiatori più coraggiosi. 🌆 Siete pronti per un’avventura indimenticabile?🔥

Ascoltate l’episodio qui: 🔊 https://open.spotify.com/episode/09wUnX3AhTX2U0TsxgaoyK

Preparatevi a immergervi in racconti audaci, colpi di scena e situazioni insolite. Lima vi lascerà senza fiato! 😱Seguiteci su “Scendo alla prossima” se osate mettere alla prova i vostri nervi! 💪

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Un video e due ricordi su Praga

veduta di Praga

Tra aprile e maggio di quest’anno sono stato in Repubblica Ceca dove ho potuto osservare con enorme sorpresa, mia, quanto sia meravigliosa la città di Praga. E grazie al cazzo.

Una vista del complesso del Clementinum
Stazione metro di Křižíkova

Al di là delle note considerazioni tipo la bellezza delle ragazze ceche, la bruttezza dei ragazzi cechi e il fatto che Praga fosse piena di ciechi col bastone e in piena libertà, sono rimasto molto colpito dalla pulizia generale, anche nei quartieri più lontani dal centro. Per non parlare poi dalla perfetta efficienza del sistema dei trasporti pubblici con particolare menzione per la metropolitana, dove ho trovato incredibile poter utilizzare i sostegni senza avere quella sensazione tutta italiana di aver appena ottenuto duecento nuove malattie da contatto.

In merito al cibo potrei darvi una delusione poiché non ho assaggiato chissà quali specialità, in quei giorni infatti faceva molto caldo e non veniva molta voglia di cibarsi carni bollite e minestre e non bevendo alcolici non ho neppure alcun parere sulle birre.

Faccio solo un plauso alla risto-macelleria Naše maso all’interno della quale ho consumato l’unico pasto completo, decente e di qualità del viaggio.

Un laboratorio di Trdelnìk

Ammetto invece d’essermi ripetutamente ingozzato di Trdelník, una specie di cartoccio cotto alla brace, saturato di gelato alla vaniglia e venduto in mille altre varianti.

Buono ma caro; il classico, vaniglia e panna, viene venduto cinque euro, come altrettanto caro mi è sembrato in generale tutto il cibo da strada al punto che mi sento di sconsigliarlo.

Affumicatura del Prosciutto di Praga

Ho anche provato il famoso prosciutto di Praga, sempre per strada, ma non sono rimasto particolarmente colpito dal gusto, il grasso della cotenna secondo me ne guastava il sapore complessivo rendendolo, etichettandolo con un sicilianismo, assai “lipposo” e cioè come se avessi assaggiato del muschio affumicato. Non avendo avuto un approccio particolarmente entusiasmante col prodotto ho evitato il bis presso altri venditori.

Torre delle Polveri (Prašná brána)

Per il resto non sono bravo a raccontare qualcosa che non preveda una incazzatura o un minimo di ironia per cui ho lasciato il compito di narrare questa città ad un breve video che ho realizzato incollando delle clip girate nel corso del soggiorno.

Nel video non troverete tutto ciò che ho visto, è chiaro, sarebbe stato veramente impossibile inserire ogni singolo dettaglio o emozione provata per tale ragione vi auguro un viaggio in questa città.

Aggiungo solamente una postilla al video poiché non è stato possibile fotografare e riprendere la meravigliosa libreria barocca appena restaurata situata all’interno del complesso del “Clementinum” che, insieme alla “Casa danzante” di Franck Gehry è il luogo che più di tutti mi ha colpito ed emozionato.

Sarà stato perché per tre giorni ci ho girato intorno senza riuscire ad individuarne l’ingresso, sarà stato perché sono entrato per l’ultimo ingresso dell’ultima visita possibile prima della fine dell’itinerario, sarà stato perché ha inspirato la biblioteca del famoso cartoon de la “Bella e la Bestia”, sarà come non sarà, ma è quello che è e cioè uno splendore.

Buona visione

Volare oh oh

30 minuti di donna manager all’orecchio e un piccolo sfogo prima di salire a bordo di un aereo di linea

Volare oh oh. Ogni tanto anche a noi semplici capita di viaggiare, di spingerci oltre la barriera di sicurezza dell’aeroporto. Forse perché da tanto non mi trovavo in situazione di partenza oppure perché questa volta viaggiavo da solo, non ho potuto fare a meno di infastidirmi su alcuni comportamenti, che poi ho ricordato essere classici, da viaggiatore.

Ad esempio trovo insopportabile ai controlli di sicurezza il tizio/a che non si organizza per tempo; Cazzo. Lo sai che la cinta suona, che gli stivali te li fanno togliere e che il portatile lo devi mettere nella vaschetta! Allora perché ti fai rimproverare tutte le volte e ci fai perdere decine di minuti inutili dietro di te? Che poi ti puzzano pure i piedi, quindi lavateli.

Superato l’ostacolo dei controlli poi arrivi al tuo gate e ti accorgi che la fila per l’imbarco si è già formata da almeno mezz’ora. Lo capisci dalle smorfie di dolore dei primi della fila. Quelle gambe che continuano ad accavallarsi e lo sguardo fisso al distributore delle bibite. La sofferenza acuta delle “vecchie” che ad un certo punto si lasciano andare sul malcapitato davanti.

A me tocca sempre la donna “manager”, una che racconta i suoi cazzi al mio orecchio. Mi ha gia’ scassato il birriolo quando poi ad un tratto deve pure darmi a parlare di cose che non interesserebbero neppure ai giardinetti. Indossa l’auricolare, ma non comprende che il suo volume supera di gran lunga l’interfono aereoportuale. Uno stress insopportabile.

Nannò con la gnuantieraChe poi sta cosa che appena si entra in aeroporto tutti diventino automaticamente dei professionisti impegnati non la capisco. Li vedi coi maglioni con le palline e le esquadrillas bucate, però si atteggiano da grandi professoroni della neuroscienza, maneggiando disinvolti i loro nokia 3210.

Ma finitela.

Persino i “nannò” con le gnuantiere di cannoli diventano iperprofessionali, un po’ Cannavacciuoli e un po’ equilibristi. Un orgoglio ostentato che manco li avessero fatti loro.

Infine, ma non alla fine, quello che sei terzo in coda per salire e appena aprono i nastri deve superati per forza. Ma picchì? Al massimo arrivi terzo e ci sono ancora 50 cappelliere tutte per te che ci puoi stivare pure te stesso in confezione regalo by Dexter. Non ti capisco.

Dulcis in fundos (come direbbe il nannò), siete adorabili voi che entrate dal lato opposto al vostro posto assegnato. State bloccando tutta la fila arrivando nel senso contrario. Eppure c’era scritto nel biglietto che se avete il posto 2d dovete entrare dalla porta anteriore e se avete 27c dal posteriore. Ma che lo tenete a fare in mano quel biglietto, per tutta la durata del viaggio, cioè da quando uscite di casa fino all’arrivo, se poi non lo leggete?