Ego, amico mio!

ego amico mio

A tre giorni dal voto, una riflessione sulla potenza dell’ego che la campagna elettorale scatena. Narcisi all’arrembaggio

Da più di 15 anni, a vario titolo, partecipo a comitati elettorali, segreterie, sedi improvvisate, camper e persino balconi elettorali. La politica mi piace e cerco di rendermi utile per quello che so fare. È sempre occasione divertente per conoscersi e per trovare spunti per la scrittura.
E quando si sta in campagna elettorale, tutto diventa riferito a se stessi. Ormai ne ho la convinzione.

Sta parrannu cu mia! ‘U sintisti chi dissi? Curnutu!

Ogni occasione di questa, ogni diceria, messaggio, comunicato di un avversario e non solo, persino i messaggi nella bottiglia, danno luogo ad incazzature di proporzioni bibliche.
Attorno a queste voci si costruiscono liti che arrivano fino alla distruzione di intere famiglie.
Specialmente poi nei piccoli centri o nei quartieri di città, dove tutto è amplificato dai “riporter” di professione: portieri, parrucchieri, persianisti, banconisti e banconisti di chiesa.
Ad ognuno di loro è assegnato il ruolo implicito di penetrazione dell’informazione sui vari livelli della collettività.

Che siano uomini, donne, ragazzi, avventori di passaggio, nessuno, ripeto, nessuno, durante una campagna elettorale, può scansare un commento, un aneddoto o una storia “da non raccontare a nessuno, la so solo io”.

E’ un gioco delle parti che accontenta tutti, chi racconta, chi è citato e chi soddisfa la propria curiosità ascoltando.

Ecco perché è divertente stare tra la gente. La gente che si candida. E’ un modo per conoscere quanto spropositato è l’ego di ognuno di loro, di ciascuno di noi.

Nessuno infatti può ritenersi escluso dal sentirsi tirato fuori dall’essere narciso. Neppure io, che nel mio piccolo contribuisco al sentimento d’amor proprio d’ognuno di loro con questi miei post che poi non raccontano altro che voci, che si diffondono a colpi di click. Come in un salone da barba.

Praticamente sono una parrucchiera anch’io. Ormai l’ho capito.

Non so per chi votare, amico mio

Siamo a pochi giorni dalle elezioni comunali palermitane e veramente non so ancora per chi votare. D’altronde sono tutti amici miei, chi potrei mai scontentare?

Cari amici degli amici, ormai ci siamo.

Mancano soltanto pochi giorni, ballottaggio escluso e sapremo, finalmente (yuuu uh), chi sarà il prossimo sindaco di Palermo, anzi dell’area Metropolitana di Palermo.

Nella noia più totale sono passati i mesi che hanno avvicinato la città all’evento più atteso dalle tipografie: le elezioni. Nessuno scoop, nessun colpo di scena, qualche colpo di scopa, i soliti annunci di querele tra candidati e nulla più.

Siamo a pochi giorni dal voto e veramente non so ancora per chi votare. D’altronde sono tutti amici miei, chi potrei mai scontentare?

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Figli, amici miei

Sarà ricordata come la campagna elettorale “in successione”: una bella rimpatriata di famiglia, tra amici appunto. Ovviamente tutte le persone citate sono “amici miei”

È partita la chiassosa partita delle liste lungo la ricerca del consenso. Tra queste, quelle legate al sindaco in carica Leoluca Orlando sembrano le più organizzate. Curiosa la lunga partecipazione di ex militanti del Popolo delle Libertà, Udc, Mpa etc etc, che negli anni S.O. (senza Orlando), si presero “l’onere” di sostenere per 10 anni Diego Cammarata, il cittadino del sorriso, l’unico, il suo.

In questi giorni, al grido sussurrato di “facciamo squadra”, in piazza Politeama, si raccolgono le firme a sostegno di alcune delle liste legate al primo cittadino. Firme, ricordiamolo, necessarie all’ottenimento del bollino verde per essere ammesse ufficialmente alla competizione. Dietro e davanti il super gazebo, tanti volti, vecchi e nuovi, della compagine Orlandiana. Tra loro anche Aurelio Scavone e Massimo Pullara, che non si ricandideranno, ma sempre a disposizione della squadra.

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Ferrandelli, amico mio (prima parte)

È giovane e per almeno altri 15 anni ce lo continueremo a ripetere. Lo era cinque anni fa, proprio quando, di questi tempi, erano sei mesi ch’era partita la sua corsa alla poltrona di primo cittadino.

Oggi inizia la mia avventura sul rinnovato Balarm, sara’ un percorso divertente e satirico, almeno per me e spero lo anche per chi legge, senza nulla a pretendere.
Sarà un modo per raccontare la politica ed i suoi mutamenti in modo più leggero e stuzzicante.
Voglio esprimere un ringraziamento speciale a Fabio Ricotta e Mariantonia Ciprì per avermi coinvolto in questa avventura e a cui auguro di poter raccontare questa città per tanto tempo.
Auguri Balarm

È l’uomo politico del momento, in “negativo”, purtroppo, ma pur sempre del momento. Fabrizio Ferrandelli, coetaneo e “amico mio”, fa politica da tempo immemore. È giovane e per almeno altri 15 anni ce lo continueremo a ripetere. Sì perché Fabrizio era/è il nome nuovo di Palermo. Lo era cinque anni fa, proprio quando, di questi tempi, erano sei mesi ch’era partita la sua corsa alla poltrona di primo cittadino. Sei mesi che lo portarono pian piano nelle grazie dei buoni della politica locale.

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Dal 4 aprile su Balarm: “Amico mio”

foto per Balarm

Dal 4 Aprile sarò su Balarm con un blog che racconterà la politica palermitana e siciliana.

foto per Balarm
Fabio Ricotta, Mariantonia Ciprì, Caterina Damiano e Carmelo Di Gesaro

L’idea di “Amico Mio”, in generale, prende spunto dal tipico modo di fare dei siciliani in presenza di un nome noto. E’ usanza infatti, proclamarsi pubblicamente amici di chicchessia: “Ma cui chiddu? Amico mio è”.

Amico mio, è un sistema per raccontare i personaggi e la politica con un linguaggio più amicale e satirico. Quasi da bar.
Saranno dei percorsi all’interno delle biografie a cui sommare un’intervista con domande che prendono spunto dal pezzo stesso. Un modo per far rispondere i personaggi alle frecciatine e ai dubbi nati lungo la stesura stessa del racconto.
Amico mio, farà conoscere la politica e i politici in modo più “friendly”, una sorta di dietro le quinte, da bar.

Seguitemi!