Una pallina… Riflessioni di una notte d’estate

🎙️ “Videogiocatori mendicanti, avete finito tutte le monete? 🎮💰

È finalmente online la puntata n. 20 del nostro podcast “Diario di un disoccupato”. 🔙 💭Oggi faremo un emozionante tuffo nel passato, rievocando quei lunghi pomeriggi trascorsi nei retrobottega dei bar, mentre dissipavamo le paghette di un’intera settimana… raccogliendo i cocci di ciò che resta dei nostri ricordi oramai andati.

🕹️✨Nella seconda parte della puntata, avremo una bella chiacchierata con Patrizio Cangelosi, gestore del bar Bolero di Isnello, nonché mio amico dai tempi del “bar delle luci spente”. Sarà una conversazione speciale che ci riporterà a quei momenti unici della nostra giovinezza. 🍻

🌟Non perdete tempo e ascoltate subito questa puntata carica di nostalgia e racconti avvincenti!

🎧Vi aspettiamo numerosi per condividere le nostre storie e ricordi! Grazie per il vostro supporto costante. 🙏❤️

🔗Link al sito ufficiale:https://www.williamgalt.it/2014/06/diario-s1-g20-una-pallina-riflessioni-di-una-notte-destate/

Ascolta l’episodio qui:https://open.spotify.com/show/2ZuXInoG3jx8tvsY1S6po3

19 agosto – Presentazione a Isnello di 645

Il 19 agosto 2020 alla Casetta Rossa di Viale Impellitteri, si presenta a Isnello “645: Una storia d’amore ritratto di un’epoca” di Carmelo Di Gesaro.
Insieme all’autore interverranno il Sindaco di Isnello, Marcello Catanzaro e Luciana Cusimano. Modera il giornalista palermitano e autore de Il Malvagio Pensiero Giovanni Scarlata. Letture dal vivo di Giuseppe Spignola!

Sei, quattro, cinque, è una storia d’amore fatta di dialoghi immaginari, “dialoghi sordi” e sentimenti che non trovano corrispondenza. Questa non è la storia di due persone soltanto, i personaggi alle volte non hanno nome, sesso, luogo o tempo esatto. È un racconto introspettivo che ripercorre, in un lungo fotogramma, il quotidiano di un uomo innamorato.

Segui l’evento su facebook: https://www.facebook.com/events/389603555348116/

Il libro si può acquistare su Amazon, sia in versione cartacea che Kindle, al link https://bit.ly/Acquista_645.

Mia suocera beve, fine 2°capitolo

Come sapete sto partecipando al gioco promosso dal Comune di Isnello#IoRestoACasaEleggo.
Avevo scelto di leggere con voi “Mia suocera beve” di Diego De Silva e mi ero interrotto a pagina 6 del secondo capitolo che finisco in questo nuovo video.
Con Luciana Cusimano e Martina Guercio siamo la #SquadraDeSilva e ovviamente ambiamo a vincere quest’iniziativa. Per cui lasciateci un like e fatevi un giro sulla pagina di Iorestoacasaeleggo per confrontare le nostre letture con quelle degli “avversari” 

Io resto a casa e leggo Diego De Silva

Ciaoooo! Anche io partecipo al gioco promosso dal Comune di Isnello, #IoRestoACasaEleggo, per sentirci più vicini in questo momento di difficoltà dovuto all’emergenza “corona vairus”. (Potete seguire l’iniziativa qui)
Ho scelto di leggere con voi “Mia suocera beve” di Diego De Silva e mi auguro non me ne vorranno l’autore, e neppure la schiera di lettori professionisti che seguono questa pagina con i quali mi onoro di collaborare ogni giorno.
Come vedrete infatti, questa è solo una prova “poraccia” di lettura!!! Ma partecipare è bello e per Isnello, io ci sono sempre. Questo di De Silva è però un libro super divertente, frizzante, mai banale, che spero di condividere con altri compagni di strada che aderiranno alla “#SquadraDeSilva”.

Le pagine lette fin qui comprendono i capitoli :
– SULL’INOPPORTUNITÀ DELLE DOMANDE A PIACERE;
– IL COMUNE SENSO DELL’ESTETICA fino a pagina 12.

…continua…

Descrizione del libro

Vincenzo Malinconico è un avvocato semi disoccupato, semi divorziato, semi felice. Ma soprattutto è un grandioso filosofo autodidatta, uno che mentre vive pensa, si distrae, insegue un’idea da niente facendola lievitare. E di deriva in deriva va lontano, con l’aria di sparare sciocchezze dice cose grosse sull’amore, la giustizia, il senso della vita. Intorno a lui capitano eventi straordinari, ma più straordinari ancora sono i pensieri stravaganti e fuori luogo di cui ci mette a parte in tempo reale, facendoci ridere e riflettere, trascinandoci nella sua testa sgangherata e bellissima. Al centro del romanzo questa volta c’è un sequestro di persona ripreso in diretta dalle telecamere di un supermercato. Ad averlo studiato ed eseguito è il mite ingegnere informatico che ha progettato il sistema di videosorveglianza. Il sequestrato è un boss della camorra che l’ingegnere considera responsabile della morte accidentale del suo unico figlio. Il piano è d’impressionante efficacia: all’arrivo della televisione, l’ingegnere intende raccontare il suo dramma e processare in diretta il boss. La scena del sequestro diventa cosí il set di un tragicomico reality, con la folla e le forze dell’ordine che assistono impotenti allo «spettacolo». La sola speranza d’impedire la tragedia è affidata, manco a dirlo, all’avvocato Vincenzo Malinconico, che l’ingegnere incontra casualmente nel supermercato e «nomina» difensore d’ufficio. Malinconico, con la sua proverbiale irresolutezza, il suo naturale senso del ridicolo, la sua insopprimibile tendenza a rimuginare, uscire fuori tema, trovare il comico nel tragico, il suo riepilogare e riscrivere gli eventi recenti della sua vita privata (la crisi sentimentale con Alessandra Persiano, le incomprensioni dell’ex moglie e dei due figli, l’improvvisa malattia dell’ex suocera), riuscirà a sabotare il piano dell’ingegnere e forse anche quel gran pasticcio che è la sua vita.

Alberi per il rinnovo

Limone Lunario
Limone Lunario

Piantare alberi ti da il senso vero della giustizia. Soprattutto quando lo si fa con la consapevolezza di riempire una “ferita” aperta molti anni prima.

Può sembrare esagerato, ma l’ho sempre ritenuto uno sfregio, un atto ingiusto.

Ho sempre visto così lo sradicamento di arbusto, specialmente poi da frutto, cioè che contribuisce anche all’arrotondamento del mio stomaco. Cu sti cosi un si babbìa!

Negli anni ’90, inspiegabilmente o per meglio dire, per evitare danneggiamenti alla recinzione, dal giardino di casa vennero rimossi un mandarino e un limone.

Un atto che nel tempo, forse, si è rivelato anche “inutile”, dato che la recinzione viene danneggiata ripetutamente per cogliere il resto dei frutti dagli alberi rimasti.

Mandarino Tardivo di Ciaculli
Mandarino Tardivo di Ciaculli

Ma vabbè. Le cose “arrubbate” hanno un sapore diverso e dunque, “santiando”, mi limito a riparare di tanto in tanto i varchi.

Evidentemente chiedere un assaggio è meno piacevole di sfondare una recinzione nei punti più assurdi.

Ma chista è a situazione!

Così ogni tanto, quando il fisico me lo consente, dedico due ore di tempo per mettere ordine, ripristinare i danni e piantare qualcosa.

Finalmente però, mi sono deciso a riportare in sesto l’equilibrio delle cose: ho piantato un mandarino tardivo di Ciaculli, su cui ci vorrebbe una grande discussione ed un limone lunario.

E niente. Mi piace pensarla così e scriverlo in un post per poi un giorno rileggerlo.

Adesso mi tocca aspettare almeno due anni per mangiarmi un frutto prodotto da questi due, sperando che fino ad allora non mi tocchi, ancora, ricostruire la recinzione.

Ccà siemu!

Madonie, Possibile!

Assemblea palermo nuova proposta - possibile madonieSiamo stati sempre bravi, anzi coerenti, nel trovare posizioni su cui dividerci. Quando si avvicinano le elezioni diventiamo quasi dei tacchini nelle settimane che precedono il giorno del ringraziamento; cominciamo a guardarci intorno cercando i compagni “ca spirieru”.

Minchia, si futtieru a Tancredi!

Ora in un contesto di normalità, questo, di per sé non è un male. Cioè ognuno è libero di seguire la propria coscienza, il proprio istinto. Persino quello di farsi cucinare in un brodo di arance.

E’ una scelta. La condivido e l’apprezzo persino. Soprattutto con le patate.

Il punto è che le idee diventano valide attorno ad un confronto, non accanto ad un contorno. Si diventa squadra attraverso lo scambio, la condivisione.

Fuggire non è mai una soluzione.
Cercare piatti da portata più comodi neppure!

Questa del 26 novembre e adesso il 3 dicembre a Roma sono per noi quell’occasione! Staremo insieme per costruire e condividere, allargarci e allontanare da noi il pregiudizio di un conclave di soliti noti. Siamo qui per mettere sullo stesso tavolo posizioni, in alcuni casi differenti, ma che hanno come prospettiva la stessa direzione.

La stessa che ci vede unilateralmente coesi e lontani dal percorso intrapreso dal Partito Democratico nazionale e per ricaduta da quello siciliano. Siamo infatti tutti d’accordo nel non poter individuare in provvedimenti come il jobs act o l’eliminazione dell’art 18 un profilo nemmeno lontanamente avvicinabile al nostro. Figuriamoci poi accordi con Alfano e neocompagni.

E su questo, ad onor del vero, eravamo tutti d’accordo già da tempo. Almeno così sembrava.

Lo abbiamo dimostrato con il dato sul referendum e fino al risultato di queste regionali, dove, senza il progetto “cento passi”, di unione e di percorso a partire dal nome, saremmo rimasti senza rappresentanza per altri cinque anni.

Adesso l’occasione si ripresenta, noi chiaramente non siamo ladri, ma capiamoci, non dobbiamo essere manco scemi. Dobbiamo esserci, parteciparvi! Insieme, forti, uniti e aperti nell’accogliere le tantissime esperienze civiche e di territorio che ci sono o che arriveranno.

Su questo presupposto, personalmente ed insieme ad alcuni amici, abbiamo deciso di far nascere, dopo una lunga esperienza civica e grazie anche al forte supporto e all’amicizia di Pippo Civati, un comitato di Possibile, Madonie, che fosse principalmente una proposta nata da una richiesta di territorio. Trovate qui alcune informazioni utili.

Come? Rivolgendoci apertamente alle Madonie con l’intento voluto e sognato, del rilancio strategico di quei luoghi. Dei nostri luoghi. Anche in funzione della città.

Le Madonie sono vicine e lontane dalla città, per modi di vivere e per peculiarità territoriali. Sono un polo attrattivo dimenticato sull’onda della speculazione turistica degli anni ‘80 e ‘90.

Vivono un contesto di isolamento sostanziale, fatto di strade impercorribili, collegamenti pubblici casuali (non scherzo, vi ricordate questa?) e risorse economiche ormai al limite della sopravvivenza. Sono terra di emigrazione e di emarginazione culturale. Fatta eccezione per Gangi, Castelbuono e Petralia, troviamo paesi desolati, spopolati e destinati al fallimento esistenziale.

Allo stesso tempo però questi territori hanno dato un grande segnale politico, in particolare alla lista “cento passi” durante le ultime elezioni regionali; ci sono stati elettori e voti, ci sono voci disposte a parlare e ragazzi motivati a restare nella propria casa.

Adesso sentirete sempre più spesso parlare di “rilancio delle madonie”, forse, anzi ne sono sicuro, vi è già capitato di parlare con qualcuno che sembra interessarsi di questa “regione” nella regione.

Purtroppo e per fortuna non è un caso.

Purtroppo perché stanno arrivando fondi e risorse comunitarie che qualcuno ha interesse di manipolare e gestire.

Per fortuna, perché se si sapranno spendere, allora, le Madonie torneranno per davvero. Smetteranno finalmente di essere il dormitorio delle stelle e la cena di cinghiali e daini selvatici.

Questo è un compito che abbiamo affidato agli amministratori locali, i primi, nel prossimo futuro, ad avere la responsabilità sui soldi e sulla vigilanza della spesa.

Ci auguriamo che vengano spesi per il destino dei paesi che amministrano e non per le persone che sperano di gestire.

Una proposta anche questa, che non sarà di isolamento e di nicchia.

Possibile Madonie è una proposta che vedrà collegata la montagna e il mare, i giovani e le donne, gli anziani e i ragazzi, principalmente su idee e progetti, che non resteranno però soltanto intenzioni e letteratura da social network.

 

10 Agosto ad Isnello: “Come me non c’è nessuno”

Come me non c'è nessuno

“Come me non c’è nessuno, diario di un sogno” E’ un libro, il primo, di Anton Emilio Krogh, avvocato penalista del foro di Napoli, che giorno 10 agosto a partire dalle ore 18.00, presso piazza Mazzini ad Isnello, verrà presentato per la prima volta sulle Madonie.

Come me non c'è nessunoIl volume, 226 pagine, edito dalla Mursia, è un viaggio nell’armadio dei ricordi di Anton, oggi affermato ed apprezzato professionista, ieri un ragazzo come tanti, figlio di una Napoli borghese, ricca e spensierata durante il boom degli anni ’60 e troppo impegnata per dedicarsi ai propri affetti. Un viaggio a metà tra Napoli e le nostre Madonie, Gibilmanna, luogo di vacanza della famiglia Krogh e delle prime “libertà” del ragazzo.

Anton Emilio, spronato da Rita Pavone, co-protagonista del racconto ed inconsapevole “spalla” nella vita, si immergono nella memoria di un bambino, impaurito dall’arrivo del domani, fino ad arrivare alla piena scoperta di sé. Un appuntamento voluto dal “destino” e rivelatosi poi, un’amicizia fraterna nella realtà.

Non a caso, lo stesso autore, riferendosi all’incontro, il primo, con la “Voce”, così definisce l’artista nei suoi ricordi, afferma, “Ogni vita ha un suo big bang, il mio è stata un twist”.

Un twist crudo, vero e spietato, compagno di una vita e ancora di salvezza nei momenti di sconforto.

Una scrittura veloce, mai banale e piena di sospiri, in cui perdersi, commuoversi e rivedersi. Anton Emilio Krogh, con uno sforzo introspettivo, racconta, senza filtri, le criticità personali di un uomo, cresciuto in un ambiente “privilegiato” ma con difficoltà comuni.

Durante l’iniziativa sarà possibile acquistare il libro. Presente durante la presentazione il Sindaco di Isnello, Marcello Catanzaro. Moderatore, il blogger palermitano, Carmelo Di Gesaro.

Aggiornamento 10 agosto: un momento video della presentazione

Isnello senza volano, amico mio!

Marcello Catanzaro è il nuovo Sindaco di Isnello. Si chiude una campagna elettorale da “volano” della simpatia, con “PartecipazioneImpegno” che fa il pienone

Da un periodo di tempo ho scoperto che si vince un’elezione solo se non si citano alcune particolari parole che potremmo definire parole “chiavica”. Una di queste, sicuramente è “volano”, termine tra i più abusati dalla politica italiana, per indicare un potenziale “traino inarrestabile” di un settore di qualcosa. Una “metafora” insomma, usata dalla stragrande maggioranza della politica, la stessa che ha esaurito termini, terminologie e persino le metafore.

Per non parlare delle idee, dei progetti e della progettualità. Anche ad Isnello si voleva vincere usando “volano” dentro ad un comizio, citando Papi da un balcone alto sei metri rispetto alla piazza in ascolto e con la tattica dell’immersione e sottrazione dal confronto. Una cosa che manco il Berlusconi dei “cucù” avrebbe retto.

Insomma, qualcosa che a pensarci non è solo anacronismo, è proprio un errore di comunicazione da sussidiario della politica. Da abecedario della comunicazione del secolo scorso.

Bubusettete!

E’ così che il gruppo “PartecipazioneImpegno”  ha stravinto, con uno scarto di 265 preferenze, la competizione per la guida della cittadina. Marcello Catanzaro, amico mio, quindi, da ieri notte, è il nuovo Sindaco.

Sfida ad isnello palchi che si guardano
Le due liste allestiscono la piazza Mazzini in contemporanea

Avevo previsto sarebbe stata una vittoria con una forbice dal 65% al 70%, ho sbagliato più o meno di 3 punti percentuali, senza però mai rompere con le telefonate ed i sondaggi. Giusto una questione di intuito rispetto al sentire della piazza, la stessa che si tentava di coinvolgere da 6 metri d’altezza. La stessa che ad un certo punto è rimasta ad ascoltare Marcello raccontare ormai la sua infanzia, il meteo e come si stava bene quando gli autobus partivano in orario (ad Isnello non ci sono e non ci saranno mai ferrovie).

Una campagna elettorale arrivata al culmine, dopo mesi di mugugni e grandi entusiasmi, venerdì notte, quando, entrambi i candidati, a pochi minuti di distanza uno dall’altro, si sono sfidati per la prima volta vicini (incredibile!), ma non insieme.

Una situazione surreale. Momento che ho vissuto come in una delle famose scene del film di Franco e Ciccio “I 2 Deputati“; la trama era la stessa, due parenti, qui ad Isnello molti di più, che si detestano e si scontrano a pochi passi uno dall’altro, cordialmente.

Un duello fatto di parole, accuse, contraccolpi. Prima da parte di Maria Grisanti ed i suoi, infine di Marcello, da solo, su un palco affollato.

Ma è stata la parola “volano” a mettere fine alle speranze della candidata della lista “Insieme per Isnello” (“votate per il simbolo con la fontana” cit.).

Scherzo (non è vero).

E’ così, ieri sera e tutta la notte fino al mattino, col fiato sospeso, ma non troppo, buona parte del paese si è riunito presso la scuola di Isnello, ad attendere il risultato dello scrutinio.

Intorno alle due era ormai chiaro che Marcello fosse ad un passo dalla vittoria e dunque calava, silenziosamente, anch’esso verso i seggi per l’esito definitivo dello spoglio. Più leggero, incredulo, baciando bambini, adulti, anziani, uomini e donne indistintamente, il tutto mentre si avviava un cambio turno naturale con i supporters della lista avversaria, che, pian piano, capito l’andazzo, si allontanavano “felpatamente” tra la folla. A differenza invece di quelli che avevano già in tasca il biglietto del carro del vincitore. Loro stavano sempre al loro posto. Da tristi a felici in poco meno di un secondo. Più veloci di una Lamborghini! Alcuni anche in lacrime, da veri professionisti.

Più o meno verso le tre, un lungo l’applauso, accompagnava alla conclusione le operazioni di lettura delle schede, proprio mentre tra la folla, ormai da due ore e per la trecentesima volta, arrivava il messaggero di turno con il telegramma dai seggi: “mancano le ultime 50 e ci siamo”. “Carollo (Antonio ndr) da primato, quasi gli stessi voti di Maria (Grisanti ndr)“.

E fu subito festa.

Foto, abbracci, baci, doppi baci, baci ripetuti, baci carpiati, baci bavosi, baci sudati, baci rubati. Catanzaro ufficialmente Sindaco di Isnello e tutti in fila, in ascesa, presso la sede di “PartecipazioneeImpegno” dove, spumante e bicchierini da caffè, siglavano il termine della notte delle elezioni.

E venne il giorno…

20 anni, amici miei!

comizio 20 anni

Meno due giorni al voto. Isnello è in fermento! Ieri una candidata di 20 anni sul palco

daniela colantoni 20 anniIeri sera in piazza Mazzini ad Isnello si è svolta la penultima giornata di comizi dedicati alle amministrative per il Paese. Un momento assai particolare per la cittadina, un comizio dove a parlare non era il candidato Sindaco, ma due rappresentanti importanti del progetto “PartecipazioneImpegno“.

Uno dei motivi è stato ascoltare la voce di una ragazza di vent’anni, Daniela Colantoni, libera, forse ancora un po’ incerta nella gestione dei tempi di un comizio, ma convincente nello spirito da battaglia.

Ed io di comizi ne ho visti parecchi, da quando i vent’anni erano i miei. Ho già detto che per la lista legata a Marcello Catanzaro ho un debole, di amicizia, di stima e di speranza, da qualche tempo anche di curiosità.

In particolare verso questa giovane candidata che da ultima arrivata in lista ha saputo integrarsi in un gruppo forte e coeso. Un collettivo che già da tempo costruiva un progetto per Isnello e che ha aperto le porte ad una “carusa” più “carusa” ancora. Forse in una città sarebbe stata una partecipazione scontata, meno in una piccola realtà come questa, dove, non sempre, ci sono sempre dei giovani motivati e a cui comunque molto spesso si lascia il ruolo di riempi lista.

Qui invece qualcosa suona in modo diverso. Vedo una seria partecipazione e tanto, tantissimo impegno. Può sembrare scontato, può sembrare retorico, ma io vent’anni li ho avuti quasi vent’anni fa, quando le porte molto spesso erano chiuse o ad accesso controllato. E comunque, noi, per pigrizia o disinteresse al massimo stavamo concentrati sul pallone.

Dunque sono rimasto sorpreso da ciò che sta accadendo in paese, sia per Daniela, che mi auguro possa essere eletta per lanciare un ulteriore messaggio sia alla comunità che alle Madonie stesse. Luoghi che da troppo tempo si crogiolano dietro la delega di responsabilità e, soprattutto, al menefreghismo verso i propri territori.

Momento di relax post comizio presso la sede di PartecipazioneImpegno

“PartecipazioneImpegno” sta dimostrando di essere qualcosa di diverso, in tutti i sensi. Una spinta emotiva che tutte le sere anima la piazza a pochi passi dalla Chiesa Madre, dove una fiumana di persone si ritrova presso la sede della campagna elettorale, con momenti di confronto, buon cibo e devo dirvi, anche divertimento. Sono queste le serate che stanno accompagnando i giorni del voto ed io molto spesso vi partecipo. Soprattutto per il cibo.
Questa infatti, sicuramente, è la campagna elettorale più banchettosa a cui abbia mai partecipato.

Vi allego il video del comizio di ieri sera, 8 giugno 2017, un momento importante per Isnello.

Giorno 11 dunque, andate a votare! Per il futuro di Isnello!

Insieme a Daniela, Mariano Leggio (Assessore designato) e Marcello Catanzaro, vi segnalo le persone valide che invito a sostenere e sulle quali avrei difficoltà a scegliere, perché veramente, tutte amiche e perbene. Ve le cito, linkandovi anche profili facebook:

Anna Agostara, Salvatore Alleca, Antonio Carollo, Maria Enza Capitummino, Giuseppe Cultrara, Rosario Crapa, Irene Di Stefano, Marco Grisanti, Anna Scalzo

Abdicazione, amica mia!

Abdicazione Pino Mogavero

Ieri ad Isnello, il discorso di “arrivederci”, anzi di abdicazione, di Pino Mogavero, storico ed incontrastato “Lìder” della comunità madonita.

Abdicazione Pino Mogavero
Pino Mogavero, piazza Mazzini, 4 giugno 2017, giorno dell’abdicazione

Amici ed amiche, come si direbbe ad un comizio che si rispetti, ieri sera, dopo 35 anni di politica attiva e 25 da amministratore , Pino Mogavero, stella del firmamento, e non lo scrivo a caso, ha ufficialmente abdicato al ruolo di Sindaco di Isnello. Abdicato, un termine che pure non uso a sproposito. Mogavero infatti è il bello ed il cattivo tempo della comunutà, l’uomo ovunque, immagine riconosciuta e riconoscibile di questo paese, piccolo, come ama ribadire il suo possibile successore Marcello Catanzaro, ma cazzuto. 

Con Pino ci siamo cresciuti un po’ tutti, vuoi per il suo ruolo medico, vuoi perchè fa pure il ginecologo, vuoi perchè in paese ci si conosce tutti, nella storia di Isnello, il suo percorso, in ogni caso, resterà impresso. Un uomo a cui hanno dedicato un asteroide, non scherzo e ultimamente una pizza, qua scherzo, ma non troppo (pizzeria La Brace, pizza “Gal Hassin”).

25 anni, ci sono Re, Imperatori e Papi che sono durati molto meno. 25 anni fatti di politica, polemica e parzialità, e non lo dico come accezione negativa, anzi, bisogna riconoscere, con una certa invidia, la costanza con cui ha perseverato nel mantenere la sua visione sempre parziale, sia nelle scelte che negli uomini. Perché appunto, all’Imperatore Isnellese, tutto si può dire, tranne di essere stato un incoerente.

Burbero, scontroso e non avezzo all’incontro con la piazza. Uno stile quasi da “macho” della politica, irreplicabile per certi aspetti. Un uomo da saloon piuttosto che da salotto, all’estremo opposto a qualsiasi regola dell’immaginario da politico all’italiana. Niente “carissimo”, niente sorrisi e strette di mano, figuriamoci baci sulla fronte a bambini issati su da genitori in cerca di miracolo, al massimo un “vaffanculo” a denti stretti, tra una tirata di sigaretta e l’altra, mentre spulcia distrattamente un documento, una ricetta medica o l’ultima lettera di congratulazioni ricevuta dalla Nasa.

Insomma uno a cui orgogliosamente non gliene fotte nulla del prossimo, inteso come elettore (della coltivazione dell’elettorato, mi correggo) , ma che è riuscito a crearle un dominio sul territorio di cui dovremo tenerne conto prossimi 20 anni.
Sicuramente, per esempio, per l’ostinazione che lo ha portato a realizzare, tra le frasche delle Madonie, un Parco Astronomico, “Gal Hassin” ritenuto dalla comunità scientifica internazionale, di importanza strategica per la ricerca. Un polo, come ha sottolineato ieri dal palco di Piazza Mazzini lo stesso Mogavero, in grado di pesare sull’intero futuro di Isnello. E la cosa stupefacente è che ha ragione! Volente o nolente questa struttura ormai esiste e sarà sempre al centro del dibattito cittadino in futuro, anche perché, pensate un po’, sarà lui, con molta probabilità, a gestirla. Come già nel presente e nel passato. Insomma, come ha tenuto a precisare nell’addio commosso, Lui ci sarà. Per sempre, nell’eternità. Che lo vogliate o no.