#Lima, ci dicono essere pericolosa! Ma a un primo sguardo a me non sembra tanto diversa da altre capitali che ho visto. E’ un grande cantiere, ovunque ti giri vedi ruspe, secchi e operai che contribuiscono, insieme al #clima, ad assegnargli il titolo di città più grigia di tutto il #SudAmerica. Continua il racconto del viaggio in uno dei luoghi più lontani del mondo. In questo episodio si parla di Miraflores…
I viaggi sono esperienze capaci di cambiarti la vita mentre questo è un podcast che racconta gli stati di passaggio. Scendo alla prossima è una docu-serie che parte dal Perù e finisce non si sa dove, un tuffo nella conoscenza attraverso culture, arti, città e persone. Io sono Carmelo Di Gesaro e adesso vi racconterò Lima. Questa è la prima parte, si può considerare un episodio pilota.
Per la musica sono state utilizzate le seguenti opere:
The following music was used for this media project: Music: Road Trip by Frank Schroeter Free download: https://filmmusic.io/song/9761-road-trip License (CC BY 4.0): https://filmmusic.io/standard-license Artist on Facebook: https://www.facebook.com/frank.schroeter.52
The following music was used for this media project: Music: Funny Adventures by WinnieTheMoog Free download: https://filmmusic.io/song/6048-funny-adventures License (CC BY 4.0): https://filmmusic.io/standard-license Artist website: https://linktr.ee/taigasoundprod
Le musiche live sono registrate all’interno della parrocchia della Virgen Milagrosa di Lima.
Da youtube: Inyectores – Bombardero Dal film Nati Stanchi: “buongiorno femmine” Dal film Johnny Stecchino: “Il traffico”
È partito il podcast dedicato ai racconti di William Galt, una striscia quindicinale che racconta le fatiche della disoccupazione, la città di Palermo, i fatti e i personaggi coloriti che la abitano. Ideato nel 2014 il Diario di William Galt si trasforma in uno “sciow” speakerato da Carmelo Di Gesaro con interviste e ospiti sempre nuovi e originali.
Potrete seguire la prima stagione su SPOTIFY oppure attraverso questo sito.
Mi sono chiesto tante volte come si faccia a perdere interesse per una di quelle “situazioni” che hanno riempito buona parte della propria esistenza. È vero, tutto finisce, si trasforma, ma non ci fermiamo mai abbastanza per riflettere su quanto cambiamo.
Con Mr. Prandelli l’ultimo grande signore del calcio.
Uno di questi cambiamenti epocali è stata la disaffezione per il calcio; mai avrei pensato di perdere una passione che coltivavo fin da bambino e che vivevo come una dipendenza totalizzante in grado di saturare buona parte della mia giornata prima dell’arrivo delle donne.
Se mi avessero detto un giorno ti sveglierai e Gullit sarà soltanto una figurina stropicciata, non c’avrei creduto, pensando d’essere finito all’interno di un surreale racconto di Dickens. E invece è accaduto sul serio. La passione più forte di una gioventù mediamente vissuta, svanita senza un perché.
Fino a vent’anni ero convinto che non si potesse vivere senza il calcio, quello giocato, la quinta essenza della vita vera. Eppure, vent’anni dopo sono qui a parlarne non provando più alcun sentimento. Ho perso qualsiasi motivazione e interesse per uno sport a cui ho dedicato i miei migliori anni, soprattutto dal punto di vista fisico.
Cosa non mi piace in realtà lo so e senza fare un’operazione nostalgia, quello che si è persa è la magia. Il bello del calcio non è mai stato vedere Cristiano Ronaldo con la maglia di una “big”, ma scoprire il futuro Ronaldo con una maglia ancora troppo larga. Il calcio moderno è la negazione di tutto questo: per gli spettatori e persino per i piccoli Cristiano. Diventare un futuro campione ha lasciato il posto alla possibilità di diventare il prossimo impomatato della pubblicità di un deodorante.
Pierino Fanna con la maglia del Verona.
La magia si è spenta persino per quel tifo appassionato e speranzoso. La bellezza di veder giocare un Napoli pezzente e diventato grande con Maradona, i colpi di testa di Pierino Fanna col Verona, i dribbling di quel pelato di Lombardo, la fantasia di ragazzo di provincia come Baggio, la forza di una roccia come Vierchowod, sono incantesimi dissolti.
Il bello del calcio era lo stadio con gli amici e sperare che un giorno una squadra di “sfigati” arrivasse sui grandi palcoscenici lottando per qualsiasi vittoria al di sopra della sua portata. Oggi questa speranza in Italia appare dissolta, a differenza per esempio della Premier League dove, recentemente, abbiamo avuto la fortuna di veder succedere il miracolo del Leicester e le grandi prestazioni di squadrette di terza serie in F.A. Cup.
Qui, tra mille scandali, la scomparsa del “bandiere”, la morte dei numeri dieci e dopo le iniezioni di calcio a qualsiasi orario, viene a mancare l’emozione che legava a quel pallone. Ecco, forse, sarebbe il momento di tornare a un calcio di periferia, più naturale, meno illuminato, più sporco di uno sporco fatto di terra ed erba e non di pomate per capelli.
Sono un amante disinnamorato e per tali ragioni, per tornare a farmi amare, dovrete toccare le corde della semplicità, della strada, quella che ha legato milioni di sportivi ad un gioco in cui 11 uomini, e adesso anche donne, sfidano altri 11 uomini o donne alla pari, dove le telecamere quindi sono una finestra sul mondo, non la struttura portante di quel mondo.
Ciao Calcio, amico mio.
P.s.
Nelle prossime settimane o forse anni, il Malvagio Pensiero pubblicherà un podcast sui “traditori del pallone” ideato e narrato da Giovanni Scarlata. Non perdetelo qui: https://www.spreaker.com/user/ilmalvagio
Nino Frassica con i suoi baffi e il suo folle modo di raccontare la vita ha scritto pagine importanti della comicità italiana. Protagonista per decenni dei palinsesti italiani, da qui il detto “di palo in Frassica”, è uno di quegli artisti a cui si può solo voler bene. Scoperto da Renzo Arbore, coperto dalla fama, è un vero e proprio ambasciatore della sicilianità nel continente. Genuino ma al gusto ricotta è da sempre capace di ridere e saper far ridere su tutto, senza cadere nella trappola dei luoghi comuni, dei laghi salati e dei mari bagnati.
Vero e proprio idolo del nostro Carmelo Di Gesaro, con un episodio speciale a lui dedicato si concludono le 30Biografie semiserie.
Si può essere unanimemente considerati un genio, un filantropo e allo stesso tempo un supercattivo da fumetti? Certo! Se ti chiami Bill Gates puoi! Al creatore di Microsoft negli ultimi anni sono stati appioppate in ordine sparso: epidemie, carestie, cambiamenti climatici e non ultima la pandemia causata dal Covid-19.
Carmelo Di Gesaro ci racconta l’uomo che ha portato i computer in ogni casa e che, grazie ai suoi sistemi operativi, ha portato il livello delle imprecazioni a picchi mai raggiunti nella storia. Neanche dai toscani.
In questo viaggio attraverso il disagio scopriremo come mai un uomo che da anni si adopera in azioni umanitarie e sostiene progetti per il progresso dell’umanità ad un certo punto sia diventato il nemico pubblico numero uno nonostante il suo sistema operativo fosse il più crackabile del mondo.
Dennis Rodman: la risposta disagiata e geniale a Michael Jordan. Protagonista dell’epoca d’oro dei Chicago Bulls, è uno dei più grandi giocatori della storia del basket eppure è ricordato per tutto quello che ha fatto fuori dal parquet e sopra la moquette.
Acconciature sgargianti, look stravaganti sono il marchio di fabbrica di un atleta creativo, capace di smontare con le sue follie e i suoi scherzi uno sport che si prende troppo sul serio. Erotomane da competizione, attore tremendo, vanta record inarrivabili come ad esempio di essere stato il primo a sposarsi da solo, ben prima che diventasse una procedura per single devoti a Santo Tinder.
Influencer ante litteram e grande amico di Kim Jong Un, si dice che abbia giocato un ruolo fondamentale per allentare il clima di tensione tra Usa e Corea del Nord grazie alle videochiamate in coppia su Skype con il dittatore coreano. Carmelo Di Gesaro ci porta dentro un mondo fatto di follie, sesso (tanto), cadute e folli risalite in questa 29esima puntata di 30 Biografie semiserie.
Gail Devers, più forte delle avversarie, dei cronometri e di una malattia rarissima che incombeva sulla sua carriera, prima ancora che cominciasse per davvero, è come quella compagna di classe capace di eccellere in qualsiasi cosa e nonostante tutto non riuscire a starti antipatica. Sportiva impareggiabile, manicure impagabile, viene ricordata appunto per quelle unghie lunghe e variopinte piuttosto che per il fatto di aver dominato l’atletica leggera. Carmelo Di Gesaro ha provato in tutti i modi a trovare uno scheletro nell’armadio ma si è scontrato con l’amara realtà: Gail è una santa in scarpe da ginnastica e costume da bagno il cui unico vizio è stato stravincere sulle piste di atletica di tutto il mondo.
Testo: Carmelo Di Gesaro Voce: Edoardo Camponeschi e Ménéstrandise Audiolibri Disegni: Anna Francesca Schiraldi e Schiraldi Art
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