Ammucchiata in Regione, amica mia

Ammucchiata amica miaAll’alba dell’ormai certa candidatura del Rettore Fabrizio Micari si ricompatta, quasi definitivamente, l’ammucchiata che ha già visto trionfare a Palermo Leoluca Orlando. Unici a sfilarsi, rispetto alle elezioni di primavera, mi riferisco alla stagione, sono gli uomini e le donne di Sinistra Comune, tenuti al palo e fuori dalla giunta il giorno dopo le elezioni.

Vince il braccio di ferro, più che altro la luna di miele, ottenuta già a Marzo, Leoluca Orlando, promotore e ideatore dell’idea Micari, vissuta fortemente anche dai Renziani, un volto unico che parte da Davide Faraone fino ad arrivare all’ex Ministro democristiano Totò Cardinale, da sempre ostili, senza mai lasciare la giunta, a Rosario Crocetta.

Della partita dunque saranno gli Alfaniani di Sicilia con Giuseppe Castiglione (ex PDL) e Giovanni Pistorio, (ex MPA) già assessore del Governo in carica ed i “Centristi per l’Europa” di Pier Ferdinando Casini guidati in Regione da Gianpiero D’Alia, per un attimo possibile candidato in terna con Giovanni La Via e Dore Misuraca ( entrambi ex PDL).

Ultimi ad aggregarsi, con buona probabilità, saranno i crocettiani, fin’ora agguerriti sull’ipotesi di un “Crocetta bis” e da ieri invece, morbidi, con le dichiarazioni e possibilisti.

A far da sponda lo stesso Segretario Regionale del Partito Democratico, Fausto Raciti, che ha parlato di unità del partito per evitare la rottura con i fedelissimi del Presidente gelese. “Sto lavorando per creare le condizioni per tenere anche Crocetta, perché dia una mano, non per espellere nessuno. A decidere saranno gli organismi regionali competenti”. Aperti e disponibili all’ipotesi ticket “Micari-Crocetta” persino Giuseppe Lumia, co-ideatore del Megafono e Giovanni Panepinto unico ad esprimersi nel Pd, insieme a Raciti. Intanto l’attuale Governatore ha già convocato la stampa per il 30 di agosto inviando a tutti un manifesto elettorale con su scritto “Liberi”.

Vacillano invece gli uomini di “Campo Progressista” di Giuliano Pisapia, che in Sicilia contano ben 27 fan nella pagina ufficiale facebook per la regione , inizialmente accomodanti sull’ipotesi Rettore e che adesso sembrerebbero più orientati ad un accordo con SI, Mdp-Articolo 1 e gli altri, Psi, Possibile, Verdi e Prc, su Claudio Fava, ancora (?!?), o Ottavio Navarra.

Bentornate Province siciliane, amiche mie

Erano state abolite, ma dopo 4 anni di commissariamenti, di ignota attività, tornano in pompa magna le “Province”, quelle senza la “i” ma con le elezioni

Tornano le Province in Sicilia e con loro, il solito dubbio: ma la “i” si mette o no?

Erano state abolite con l’intento di non mettere mai più in imbarazzo migliaia di aspiranti candidati nei loro volantini. Si occuparono dell’evento le maggiori testate nazionali, internazionali e trattandosi di un intervento voluto dal Presidente Crocetta, persino quelle extraterrestri. Vennero tolte le “selezioni col voto” e introdotti i commissari senza scadenza.

Ma dopo 4 anni di commissariamenti, di fermo biologico, di ignota attività, tornano in pompa magna le “Province”, quelle senza la “i” ma con le elezioni.

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La causa dello shock? Sta nel titolo

Go Crocetta

Lo shock, provocato da un sondaggio “carbonaro”, indicherebbe Crocetta quale Presidente incandidabile nel 2017. Ma è davvero così?

Prima di cominciare, vorrei premettere che non sono un analista e non ho avuto modo di leggere le tabelle contenute in questo sondaggio commissionato dall’On. Musumeci (ma dicono dovesse restare segreto). Vorrei quindi limitarmi a commentare gli elementi che compongono il post, cioè il ritaglio sgranato della tabella, presumo proveniente dal sondaggio “ufficialoso”, e il titolo dell’articolo.

Partiamo proprio dal risultato venuto fuori da questa ricerca. I dati dicono, anzi direbbero, che 7 siciliani su 10, non sarebbero disponibili a votare per il Governatore siciliano. E fin qui, che posso aggiungere, è possibile. Anzi, possibilissimo. Sarebbe dura per chiunque andare al voto in questo momento, figuriamoci per uno che è stato a capo di un Governo continuamente attaccato sia dall’interno che dall’esterno. Questo, pare, dopo 3/4 tentativi andati a male, sia forse l’unico momento in cui non stia ricevendo pressioni mediatiche e politiche. Insomma un “successone” da condividere con l’intero gruppo dirigente democratico. A qualsiasi livello.

E poi i numeri.

Se prendiamo infatti il risultato finale delle scorse elezioni (foto allegata), Crocetta, vinse le elezioni con il 30% del totale dei votanti. Appare dunque palese che la percentuale calcolata nel dato di oggi, cioè 3 elettori su 10, sia identica a quella che lo portò sullo scranno più alto della Regione.

Ora mettiamo pure che di questo 30%, due terzi, vacillino nella scelta e quindi, per una questione di probabilità, che almeno un ulteriore 10% (del 20%) non lo voti. Resterebbe un 20% (complessivo) di siciliani che sarebbero disponibili a rivotarlo o quantomeno a discuterne. Stiamo dunque parlando di una forbice di elettori simile a quella che portò lo stesso On. Musumeci al secondo posto nella competizione del 2012. Ed è qui che non si intende, bene, il perché di uno “shock” provocato da un sondaggio diffuso, si legge, con metodo “carbonaro” (Dati che – fanno sapere dall’entourage di Musumeci – dovevano restare riservati cit.).

Dunque la questione è essenzialmente una: lo shock starebbe nel leggere un sondaggio che sostanzialmente conferma numeri pressoché identici alla scorsa tornata elettorale? Perché se è così non ho ben capito il senso dell’articolo e la diffusione enfatica dello stesso.

Senza nulla a pretendere.

Go Crocetta Go. Un anno dopo

Go Crocetta

Il governo regionale di “Ciccu-Crocetta” si trascina al primo anno di attività. Tra gioie e tanti dolori, qualche migliaia di polemiche, un centinaio di cortei, due dozzine di tirate di uova ed una para di improvvisati “anticrocettiani”, proveremo a fare una analisi di questi lunghissimi mesi.

Gli annunci, i migliori slogan sul mercato. Rosario Crocetta è un maestro della comunicazione, talvolta incomprensibile per via della frenesia della parola che lo contraddistingue, riesce però a entrare nel cuore dei siciliani come pochi sanno fare. Ha la parola giusta al momento opportuno, conosce i sentimenti e li sa accarezzare, coccolare ed anche aizzare.

L’incredibile carisma comunicativo, in controtendenza al clima politico attuale, si è scontrato più con il muro della polvere burocratica di una regione insensibile al cambiamento che con le masse. C’è da dire in realtà che talvolta è lo stesso Presidente a dare l’impressione d’improvvisare, cosa che gli ha procurato non poche seccature, ma questo al momento non è sembrato un problema.

A salvarlo è sicuramente l’innato sesto senso ed il fiuto per il malaffare.

Nella sua travolgente azione spesso, anzi molto spesso, ha preso di mira obiettivi incomprensibili poi scoperti autentici “successi investigativi”. Lo abbiamo visto nella formazione, nel turismo e speriamo di vederlo ben presto in altri settori chiave del sistema Sicilia.

Nel frattempo revoca appalti, trasferisce dirigenti, ruota migliaia di funzionari, congela la formazione, cancella le provincie, muove la sanità, avvia una battaglia contro gli americani, riforma gli ato e gattopardizza la politica.
Insomma Rosario è sempre di più croce e delizia di questa regione, è riuscito a mettersi chiunque contro (per i giornali), ma al tempo stesso il suo movimento “il megafono” nei due momenti elettorali di questo 2013 ha inanellato una serie di ottimi risultati.

Da lì la possibilità di una proiezione nazionale del suo movimento e addirittura la ventilata ipotesi di sfida per la segreteria nazionale del partito democratico.

Partito che in questi giorni sta mostrando insofferenza verso l’istrionismo mostrato dal gelese profilando una lunga battaglia in vista delle prossime elezioni interne.

Certo non una mossa lungimirante, giacché per la prima volta questo centro-sinistra si trova alla guida della Sicilia e dato che l’accentramento sin qui operato gli ha fruttato un grosso aumento d’immagine.
Ma il Pd si sa, ci tiene a frantumarsi proprio nei momenti migliori.

Un dato comunque è certo, nessun Presidente in questi ultimi anni è riuscito a smuovere la macchina regionale allo stesso modo e in così poco tempo. Nel bene e nel male, è riuscito a svegliare e preoccupare chi in questi anni si è goduta la pacchia del lauto stipendio fisso e mettere in discussione un sistema oliato di malaffare e corruzione.

Insomma, go Crocetta go.

da fascioemartello.it

Appello per Crocetta Presidente: la lettera

Rosario Crocetta - Presidente

Insieme all’Associazione Fascio e Martello abbiamo promosso un appello per liberare la Regione dalla Mafia con Crocetta Presidente

Pregiatissimo Dott. Crocetta

A scriverle questa lettera, è un gruppo di giovani palermitani.
Il motivo di queste righe è molto semplice. Le chiediamo accoratamente di essere il “nostro” candidato alle prossime elezioni regionali. Ci riconosciamo appieno in lei, nel suo modo di combattere la mafia e voler sradicare da questa nostra terra, l’erba cattiva, che ormai, da troppo tempo ci opprime e ci impedisce di crescere.
Non vorremmo essere retorici o sembrarlo, non siamo dei ragazzi di estrema sinistra, abbiamo orientamenti politici molto diversi gli uni dagli altri, ma in questo caso non c’entra nulla il “partito”.
Noi riteniamo che lei sia la persona giusta per mandare avanti la nostra regione e unanimemente abbiamo deciso di avviare una raccolta di consensi popolari, per chiedere in massa la sua candidatura come prossimo Presidente della Regione Sicilia. Vogliamo, anzi pretendiamo, che la nostra terra abbia un’immagine diversa ed una mentalità diversa. Non si può più tollerare la presenza di elementi che, per mero interesse personale, occupano posti di potere, non curandosi di arrecare danni a ciò che amministrano.
La nuova immagine di cui parliamo, la rivediamo in lei. Non sappiamo neppure se sarà d’accordo o se queste parole le faranno piacere, chiaramente ce lo auguriamo. Questa volta vorremmo essere noi siciliani a scegliere il nostro candidato, il nostro Presidente, non vogliamo più uomini imposti dai partiti. La libertà, crediamo stia anche in questo, nel poter decidere di dare fiducia ad una persona che stimiamo, a qualcuno che ha tutta la nostra fiducia e soprattutto ad un uomo che ha dimostrato, combattendo ogni giorno, di essere un amministratore degno di questo nome ed una grande persona.
Abbiamo creato un blog, che spiega le ragioni di questa scelta. Sul blog è presente un link, che dà possibilità di firmare e dare il proprio consenso, appoggiando questa nostra idea.

Noi ci crediamo

Ass. Culturale Fascio e Martello

http://www.fascioemartello.it