Piange il telefono

🎙️ Fatti Pregare annuncia un nuovo episodio dal titolo: “Piange il telefono” 📞

🎧Da quando il registro pubblico delle opposizioni è stato esteso anche ai numeri di cellulare, le chiamate indesiderate sono diventate un vero tormento. 📵Chiunque riceve dalle 4 alle 8 telefonate al giorno da utenze robotizzate, il cui unico scopo è infastidire e rompere i coglioni.

🎙️Unisciti a noi nell’episodio speciale di “Fatti Pregare” mentre esploriamo questo problema diffuso.

Sintonizzati sul podcast “Fatti Pregare” e scopri come difenderti da queste invadenti interruzioni.

🎧Ascolta l’episodio qui: https://open.spotify.com/show/6J0uuQ80Nayk7OY1X3vfv8

Vittime d’eroi distratti

Terrore per creare vittime e generare eroi. Sembra questo il trend della nuova generazione, degli antimafiosi 2.0, dei parolai di questa nuova stagione

Il carro armato per demolire l’antimafia è partito. I suoi cingoli sono pronti a distruggere quanto di buono si è riuscito fin qui a costruire; sensibilizzare l’opinione pubblica e formare una interiorità critica. A guidare la retata di coscienza, un anonimo plotone disorganizzato, che da questa partita, forse, non è riuscito per tempo a guadagnarci qualcosa.

C’è un astio pastorizzato, polveroso, rancoroso, accumulato come solo il tempo sa fare nelle cantine dove si conserva il vino buono, che poi, una volta aperto, nasconde il sapore acido e nauseante dell’aceto.

E loro hanno saputo aspettare. Ora sfornano tonnellate d’articoli ed inchieste che puntano a misurare la forza di una “contro controintormazione” che sembra desiderosa d’erodere ogni giorno il margine positivo conquistato dopo gli anni di morte e dolore.

Forse si è persa memoria storica della Palermo anni ’80, di proiettili e lupare, immersa fino al collo negli “anni di piombo”. O forse, peggio ancora, se l’augurano quella città sangue e merda che fu Palermo. Perché si sa, ovunque ci siano vittime, nascono gli eroi.

E quindi uccidiamola sta memoria, uccidiamolo sto presente che sta consumando la piazza.

“Questa antimafia non ce l’ha fatta, rifacciamola!” è il nuovo mantra dei parolai. “Tanto vale provare a ripartire da zero” dicono, appunto quasi un auspicio al terrore che generò la schiera di eroi veri,che celebriamo ancora e, degli eroi distratti che ne compromettono l’insieme.

Lo so, è una grave e forte provocazione, la mia, ma di questo passo torneremo a respirare quell’aria, come se questo clima infame non ci bastasse ancora.

Si deve fare molta attenzione, il baratro é vicino. Siamo vittime della distrazione, compromessi, affranti, ma non si può tornare indietro, non si può tornare al passato.

La causa dello shock? Sta nel titolo

Go Crocetta

Lo shock, provocato da un sondaggio “carbonaro”, indicherebbe Crocetta quale Presidente incandidabile nel 2017. Ma è davvero così?

Prima di cominciare, vorrei premettere che non sono un analista e non ho avuto modo di leggere le tabelle contenute in questo sondaggio commissionato dall’On. Musumeci (ma dicono dovesse restare segreto). Vorrei quindi limitarmi a commentare gli elementi che compongono il post, cioè il ritaglio sgranato della tabella, presumo proveniente dal sondaggio “ufficialoso”, e il titolo dell’articolo.

Partiamo proprio dal risultato venuto fuori da questa ricerca. I dati dicono, anzi direbbero, che 7 siciliani su 10, non sarebbero disponibili a votare per il Governatore siciliano. E fin qui, che posso aggiungere, è possibile. Anzi, possibilissimo. Sarebbe dura per chiunque andare al voto in questo momento, figuriamoci per uno che è stato a capo di un Governo continuamente attaccato sia dall’interno che dall’esterno. Questo, pare, dopo 3/4 tentativi andati a male, sia forse l’unico momento in cui non stia ricevendo pressioni mediatiche e politiche. Insomma un “successone” da condividere con l’intero gruppo dirigente democratico. A qualsiasi livello.

E poi i numeri.

Se prendiamo infatti il risultato finale delle scorse elezioni (foto allegata), Crocetta, vinse le elezioni con il 30% del totale dei votanti. Appare dunque palese che la percentuale calcolata nel dato di oggi, cioè 3 elettori su 10, sia identica a quella che lo portò sullo scranno più alto della Regione.

Ora mettiamo pure che di questo 30%, due terzi, vacillino nella scelta e quindi, per una questione di probabilità, che almeno un ulteriore 10% (del 20%) non lo voti. Resterebbe un 20% (complessivo) di siciliani che sarebbero disponibili a rivotarlo o quantomeno a discuterne. Stiamo dunque parlando di una forbice di elettori simile a quella che portò lo stesso On. Musumeci al secondo posto nella competizione del 2012. Ed è qui che non si intende, bene, il perché di uno “shock” provocato da un sondaggio diffuso, si legge, con metodo “carbonaro” (Dati che – fanno sapere dall’entourage di Musumeci – dovevano restare riservati cit.).

Dunque la questione è essenzialmente una: lo shock starebbe nel leggere un sondaggio che sostanzialmente conferma numeri pressoché identici alla scorsa tornata elettorale? Perché se è così non ho ben capito il senso dell’articolo e la diffusione enfatica dello stesso.

Senza nulla a pretendere.