Ljajic e Toni la coppia che li seppellirà. Tutto il resto è noia

Curva Fiesole già sistemata, un panino veloce e passo al collettivo. Ho già sentito Ghigo e Piero: questa domenica saremo fianco a fianco per la partita, certo metaforicamente, perché ancora non sono riuscito a trasferirmi nella mia città e la vedrò in TV dal mio divano di pelle viola. Sono ancora in attesa di risolvere un piccolo problema di lavoro; speriamo presto di andare in pensione.

Sarà difficile rivedere il Pazzo e il Monto con la maglia dei cattivi. Li abbiamo coccolati e cresciuti a cantucci e castagnacci e poi li abbiamo regalati senza ricavarci due soldi. Maledetto Corvino, più nero dell’omonimo colore dei capelli di Carlo Conti.

Ricordo ancora quando Gianpaolo passava dal ristorante della zia Alaide a Pistoia per un piatto di ribollita e un tozzo di pane senza sale. Che tempi. All’epoca persino il mercato dei fiori sembrava più bello, tutto era più bello con il Pazzo che scorazzava tra i vicoli di Pescia.

Oh Fiorentina,
di ogni squadra vogliamo che tu sia regina.
Oh Fiorentina,
combatti ovunque con ardore e valore!
Nell’ora di sconforto e di vittoria,
ricorda che la storia del calcio è tua…

Pronto, Carlo, dimmi: che fai, Egidio? Mi ha chiamato il conte Uguccione, che ha chiamato Beldì, che ha parlato con Pupo, che sarà allo stadio con Pieraccioni, maremma maiala, domenica ti unisci?
Carlo, sai che verrei volentieri, ma sai, il lavoro, la famiglia…
Ok Egidio, sai che il Cecche vuole che tu venga, maremma maiala…
Dai Carlo, sarà per domenica prossima. E poi sai che non mi siedo accanto a Matteo.
Va bene, allora ti aspetto per la prossima. Saluti.
Ciao.

Click.

Ho appena scoperto che JoJo non ci sarà, e quei morti di fame della Snai mi danno Toni quotato a 8 come primo marcatore. ‘I che non si ricordano che Toni ha fatto due golletti al Milan. Che bello quel 3 a 1 del 2005. Mi ricordo che per la gioia non ho dormito per due notti, e la terza notte ho sognato Dunga e Batistuta che mi portavano in trionfo per via Montenapoleone. Forse perché non c’era ancora Renzi, o forse perché il mister era ancora Prandelli, non ricordo stagione più bella di quella.

Ed ora, grazie all’aeroplanino e nonostante quel porta sfiga di Di Livio su Sky, forse siamo pronti a rientrare tra i club che contano. Ci giochiamo la partita dell’anno proprio contro quel Milan che non si è ancora ripreso dalla scoppola di Barcellona. Quanto ho goduto quella sera pensando al mio rivale Arrigo Milanelli!

Ed è quindi arrivato il momento. Stasera farò gli scongiuri a Piazzale Michelangelo, guardando la cupola di Brunelleschi, con l’amore di sempre per la mia città, Firenze.

Articolo per fascioemartello.it

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