Il circo Roma

Dal circo “Città di Roma” al circo Roma. Saranno le elezioni amministrative più disertate della storia italiana

Venghino siori, venghino!

E’ tempo di elezioni e mi viene subito con una riflessione: ma il circo “Città di Roma”, non prevedeva pagliacci, elefanti, scimmiette, noccioline e numeri sui trampoli?

Ah, dite che è si evoluto? Capisco…

Domenica sei marzo è stato il grande giorno delle primarie di Roma. Sì, quella città, dove tutti parlano di buche, bachi e buste e nessuno di bustarelle, mafie ed “ostie”. I tassinari, diffusori per eccellenza della romanitá, sono perplessi, ce lo dicono “col core in mano” : “c’hanno rotto li cojoni”!

La città non ha ancora gradito lo sgambetto del Partito Democratico ad Ignazio Marino, uno che le aveva vinte davvero le primarie. E pure le elezioni.

Roma è così: semplice, generosa e sincera! Non glielo puoi togliere un Sindaco senza motivo e poi chiedergli di tornare a votare senza offrirgli neppure un programma(cit.). Figuriamoci poi se quell’appello ai gazebo viene accompagnato da accuse di poche trasparenza, da Orsi di peluche e da fotografie prese di sbieco. Alterazioni che manco nella Russia dei tempi d’oro.

E poi c’è il centrodestra, quello che un tempo si organizzava in una stanza e sceglieva senza che nessuno fiatasse. Oggi invece, organizza anch’esso delle primarie, che incredibilmente intanto, potrebbero essere state più partecipate di quelle originali del Pd (cioè copiate per primi).

E infine ci sono tutti gli altri, i cinquestelle, che potrebbero pure vincere, i consumatori, gli Adinolfi, i bellocci di Marchini, Fassina (perchè!?!?) e c’è anche Lui, Ignazio Marino.

Adesso non ci crede più nessuno. Lo si sente ovunque per le vie della città. I tassinari, sempre loro, più precisi dei sondaggi, parlano con sdegno misto a rassegnazione; si asterranno in buona parte e il resto si asterrà secondo coscienza.

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