L’ordinanza cittadina che vieta l’alcol

Parola d’ordine: Demagogia

diego cammarata e la demagogiaStrappare voti, consensi e cercare facili plausi, oggi tutto ciò è considerabile una disciplina olimpionica.

I campioni mondiali di minchionerie, detti anche politici, a forza di leggi inefficaci, leggi di facciata, istruzioni per l’uso, modificano la nostra legislazione ed applicano ordinanze molto spesso disattese anche da loro stessi.

Parliamo oggi del caso “alcol” a Palermo, dove il sindaco, a mio avviso, ha emanato una ordinanza che presumibilmente non verrà mai applicata, emanata sulla scia “dell’effetto notizia” causata “dall’illuminazione” del Sindaco di Milano Letizia Moratti, di proibire ai giovanissimi milanesi il consumo di alcol.

Partiamo dunque da quanto scrive il nostro primo cittadino nel testo dell’ordinanza , che a partire dal mese di novembre o dicembre, vieterà il consumo di alcol ai minori di 16 anni, con pene pecuniarie e detentive ai gestori di locali pubblici adibiti alla rivendita.

«Il consumo di alcol fra i giovanissimi sta diventando un fenomeno sempre più diffuso, con evidenti ricadute negative innanzitutto sulla salute dei ragazzi e per la loro incolumità ma anche nei loro comportamenti, con un evidente peggioramento della qualità della vita della comunità tutta soprattutto laddove si concentrano gruppi di giovanissimi sia nelle zone centrali che in quelle periferiche della città».

L’ordinanza prevede dunque che i pubblici esercizi non potranno somministrare né vendere bevande alcoliche di qualunque gradazione (anche in quantità limitata o diluita) ai minori di anni 16. Per ristoranti, trattorie e pizzerie il divieto scatterà solo dopo le ore 23. In questo caso le bevande alcoliche potranno essere servite solo al tavolo: ristoranti e pizzerie, non potranno vendere alcolici al dettaglio.

Il mancato rispetto dell’ordinanza prevede sanzioni amministrative e pecuniarie; multe da 516 a 2582 euro, arresti domiciliari fino a sei mesi o i lavori di pubblica utilità, ed infine la anche la sospensione dell’esercizio.

Tutto questo però era già scritto è regolato dall’articolo 689 del codice penale, non si vede il motivo per cui il nostro Sindaco abbia sentito la necessità di varare una ordinanza, che di fatto aggiunge ben poco alla già disapplicata normativa nazionale. In questi anni si poteva semplicemente far applicare la normativa vigente e non è stato fatto. Non mi pare di aver visto vigili multare esercenti alla champagneria o in altre zone della nostra città.

Non ho memoria di azioni di contrasto al borgo vecchio o nei punti di vendita di rosticceria che stanno aperti 24 su 24, dove la birra viene venduta a chiunque ed in qualsiasi momento.

Come abbiamo visto far rispettare veramente le regole e vigilare il territorio non ti fa finire sui quotidiani e non ti fa prendere i consensi che una ordinanza, pressochè inutile, ti fa ottenere. Abbiamo anche visto come politici e politicanti in questi giorni hanno cavalcato l’onda del divieto per finire sui giornali, tutti pronti a dire la propria.

E poi voglio chiudere con una riflessione; mi riferisco ai venditori ambulanti di alcolici, come ad esempio quelli che si mettono davanti allo stadio o davanti il velodromo prima e dopo i concerti: non sarebbe intanto prioritario chiedere le licenze di vendita? Non mi pare che qualcuno si muova in tal senso, anzi molto spesso mi è capitato di vedere vigili urbani “sbevacchiarsi” una bibita fresca acquistandola dagli abusivi.

n.b.
Questo articolo è frutto di un mio pensiero personale, chiunque è libero di credere che la mia riflessione sia sbagliata o frutto della mia voglia di contraddire sempre tutti.

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