Travolti da un insolito destino d’onestà

Dopo la raffica di espulsioni alla Camera e al Senato, dopo l’allontanamento del Sindaco di Quarto e di quello Gelese, arriva la sospensione per Pizzarotti a Parma. E’ corretto questo concetto di onestà?

I Cinque Stelle amano farsi male da soli, ormai ne abbiamo le prove. Creano una classe dirigente pulita, la coccolano, la esaltano e poi la espellono o sospendono senza troppi giri di parole. Isolano praticamente tutti gli amministratori di rilievo fin qui eletti regalandoli, di fatto, al Partito Democratico che, con la sensualità tipica della corte, mostra il suo terzo capezzolo spalancandogli le porte.

Ragazzi, ci vuole una riflessione seria sulle regole di trasparenza del Movimento o presto la disillusione prenderà il sopravvento. Ne va le della qualità della vostra proposta di onestà. La richiesta di trasparenza non può superare ogni regola democratica di questa nazione.

E’ giusto, per carità, bisogna essere prudenti anche sugli onesti, ma fate attenzione agli eccessi di snobismo.

La burocrazia ti espone al giudizio più spesso di quanto si pensi e, a volte, più di quanto sia realmente necessario. Ecco, la realtà, “questa sconosciuta”, mi viene da pensare. Oggi, il Movimento, per resistere a se stesso necessita di una riflessione fatta di sostanza e concretezza. Attenzione alla cecità delle regole, specialmente di quelle scritte senza tener conto dello stato delle cose.

Sì alle regole, sì alle buone prassi, sì anche alla tutela del proprio patrimonio umano.

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