La “delinquenza” al lavoro

La nuova “delinquenza” di Roma, si fonda sostanzialmente su due grandi categorie di lavoratori: quelli col furgone (e non mi riferisco solo ai corrieri) e le pseudo compagnie di sicurezza.

Entrambi infestano qualsiasi elemento del centro e non solo, con tracotanza e maleducazione, rendendo, quel che resta di una città ormai orrenda di suo (non devo specificare a cosa mi riferisco), un posto ancor più brutto.

Questi infatti, hanno preso possesso di qualsiasi strada, buco, passaggio pedonale, striscia di qualsiasi colore e forma, indifferentemente se per auto, bus, taxi, moto, disabili, insomma, hanno il pieno potere sulla mobilità cittadina, soprattutto del centro e in particolare del “triangolo d’oro”, cioè di quei luoghi che per naturale corso, dovrebbero essere il motore turistico, amministrativo, economico, politico della città.

Questa è la Roma che si vive ogni giorno, soprattutto per una utenza che già di per sé si trova a combattere con mezzi pubblici insufficienti, una rete metropolitana pessima, posteggi su strada pochi e a pagamento e parcheggi tipo il Saba di Villa Borghese che tanto vale che te la fai a piedi da casa, visto che non funzionano giornalmente i tappeti mobili e dove le scale mobili sono fuori uso da almeno due anni (sicuro da quando ci vivo).

Di questi tempi insomma, come se già non bastasse, ti mette a dura pure prova anche questa forma di “camorra” della mobilità che si permette di riservare per sé, e per i propri amici, amanti e parenti, qualsiasi spazio pubblico che potrebbe supplire alle mancanze strutturali o in altri casi, che cerca di metterti sotto ogni qualvolta intralci i loro propositi di record su strada, “tre metri per trenta”.

È va bé, si potrebbe continuare all’infinito, ma sarebbe inutile, più di quanto già scritto.

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