Una riflessione a seguito della scomparsa di Agnese

L’antimafia consumista

In questi ultimi mesi, forse addirittura nell’ultimo anno, avrete notato la mia assoluta “indifferenza” alle ricorrenze e celebrazioni del cosiddetto “mondo antimafia”.

Agnese Borsellino e l'antimafia comunistaChi mi conosce, anche se ne dubito visto che la memoria umana ha una durata inferiore alla carica di un melafonino di vecchia generazione, si ricorderà il tempo che ho speso nel perseguire l’obiettivo della diffusione del sentimento antimafioso, dell’impegno per la legalità, della ricerca della verità, etc etc etc… Ovviamente non volendo fare di questo post un momento autocelebrativo non scrivo altro in merito.

Voglio però cogliere l’occasione della scomparsa di Agnese Borsellino per togliermi questo peso “enorme” dallo stomaco, che pur essendo abbastanza capiente, non riesce più a contenere la rabbia e la delusione che provo.

Questa inizialmente era una nota privata ed indirizzata esclusivamente ai blogger di questo sito, ho deciso però che sarebbe stato corretto e giusto trasmetterla a tutti.

Per tanti anni sul nostro blog abbiamo scritto fiumi di parole sull’antimafia, su quanto fosse giusto e bello spendersi in favore della legalità e la diffusione della stessa. Abbiamo partecipato a decine di manifestazioni e di eventi e non abbiamo MAI e ribadisco MAI nascosto la nostra faccia.
Premesso che sono ancora formalmente convinto di quanto sia importante tutto ciò, oggi la mia “fede” si è fortemente incrinata e la passione lentamente affievolita.

Sicuramente avrete notato che in questi giorni, e non casualmente, non ho personalmente scritto una riga che riguardasse La Torre, Impastato o chicchessia, non perché me ne sia dimenticato, ma con l’intento che fosse evidente tutto ciò. Insomma l’ho fatto di proposito.

Non vi nascondo che la cosa mi turba parecchio, va contro i miei principi, contro la mia volontà. Vorrei avere ancora la spinta che per anni, pioggia/caldo/vento, mi portava nelle piazze e nei cortei di questa città.
Vorrei ancora commuovermi per un gesto come l’alzata al cielo dell’agenda rossa, ma non posso.

Ormai è palese quanto il movimentismo antimafia sia sempre più un sottobosco fatto di arrivismo e mistificazione, sia strumento per ottenere qualcosa; che siano finanziamenti, incarichi politici o candidature poco importa.

“fedeli” vengono usati per alimentare l’immagine di pochi, siamo il loro merchandising, siamo numeri da elencare per ottenere qualcosa, siamo teste indossatrici di cappelli.
Sinceramente mi sono stancato di stare al loro gioco, di sacrificare il mio tempo ed i miei sentimenti, per poi veder di volta in volta morire i buoni propositi. Non è “il fresco profumo di libertà” quello che sento, ma il continuo olezzo dell’opportunismo e della messinscena.

L’antimafia non può continuare ad essere la mortificazione delle coscienze, non può continuare ad essere parole per l’esercizio dell’ego, non può continuare ad essere consumismo di buoni propositi. Insomma non può continuare ad essere quello che è diventata.

So che con questo post scatenerò delle polemiche sulla mia persona, me ne assumo tutta la responsabilità consapevolmente, pretendo però il rispetto del libero pensiero.

Siamo la gente ed il potere ci temono, ma unn’amu a fare chiu’ pigghiari pu culu.

scritto per Fascioemartello.it

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